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Federico M. Arcamone

Messaggio del Presidente della Divisione di Chimica Farmaceutica

Cari soci,

ho appreso solo poco fa e solo grazie a un messaggio del Dr. Mario Varasi (che ringrazio per la segnalazione) che lo scorso 20 gennaio è scomparso anche il Prof. Federico Maria Arcamone, all'età di 91 anni.

Il Prof. Arcamone può essere senz'altro considerato come un pezzo cruciale della storia della ricerca farmaceutica italiana (e non solo), un esempio paradigmatico del notevole livello che l’industria farmaceutica italiana aveva raggiunto nella seconda metà del Novecento.

Laureato in chimica alla Scuola Normale Superiore di Pisa nel 1951, ottenne poi il Diplôme d’études supérieures de sciences physiques nel 1952, per entrare come ricercatore nei laboratori Farmitalia. Nel biennio 1959-61 lavorò nel gruppo guidato dal premio Nobel Ernst Boris Chain dell’Istituto Superiore di Sanità, che studiava il potenziale terapeutico delle sostanze prodotte da microrganismi. Rientrato in Farmitalia, contribuì alle ricerche che portarono alla scoperta delle antracicline, e lavorò per migliorare l’efficacia e la tollerabilità di questi farmaci antitumorali. Il successo medico e commerciale dell’adriamicina (doxorubicina) promosse la Farmitalia sul mercato e il Prof. Arcamone raggiunse i vertici dirigenziali dell’azienda, che nel 1979 si fuse con la Carlo Erba; sotto il controllo della Montedison, diventò poi Erbamont-Farmitalia. Nel 1987 il Prof. Arcamone lasciò la Farmitalia-Carlo Erba e fino al 1995 ricoprì il ruolo di presidente della Menarini Ricerche Sud. Nel 1997 diventò incaricato di ricerca presso il CNR-ICoCEA di Bologna.

La sua attività di ricerca, espressa in oltre 400 pubblicazioni e più di 100 brevetti, si è articolata nel campo dei prodotti di origine naturale, nella ricerca di antibiotici, nel metabolismo dei farmaci e nella sintesi chimica, traducendosi, tra l'altro, nella scoperta e lo sviluppo di importanti farmaci antitumorali tra cui doxorubicina, da anni sul mercato mondiale, e di relativi nuovi analoghi entrati in fase clinica e preclinica, fino allo sviluppo di una nuova antraciclina chiamata Sabarubicin.

È stato libero docente presso molti atenei, sia italiani che internazionali, ed è stato insignito di vari riconoscimenti, tra cui il “Bristol-Myers award for Cancer Chemotherapy”, la Medaglia d’oro dell’”Accademia nazionale delle Scienze detta dei XL”, il “Bruce Cain Award” della American Association for Cancer Research, la Medaglia d’oro di Federchimica, e, nel 1994, della prima edizione della prestigiosa Medaglia “Luigi Musajo” della Divisione di Chimica Farmaceutica.

Chi ha avuto modo di conoscerlo, descrive il Prof. Arcamone come un uomo molto discreto.

Ciononostante, mi sorprende e rammarica la scarsissima risonanza mediatica avuta dalla sua scomparsa.

A nome del Consiglio Direttivo esprimo alla famiglia le più sentite condoglianze della nostra comunità scientifica.

Gianluca Sbardella

Presidente Divisione di Chimica Farmaceutica

 

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